Nereo Rocco è nato a Trieste il 20 maggio 1912. Fu per tutti il Paròn, gloria rossonera, amato e rispettato, burbero e furbo. Famoso per i suoi modi poco raffinati ma molto artigianali, per il suo umorismo beffardo e velenoso. Il suo domicilio più noto rimase in centro a Milano, il ristorante "L'Assassino" nel quale convocava amici, giornalisti e lunghe giocate a scopone scientifico. Rocco è passato alla storia come allenatore difensivista e 'catenacciaro' per antonomasia ma le sue squadre hanno sempre dimostrato il contrario. Perfino nel Padova degli anni '50, infatti, dove vigeva la regola del 'primo: non prenderle', il Paròn riuscì a mandare due attaccanti in Nazionale (Brighenti e Mariani che debuttarono, segnando entrambi, contro l'Inghilterra a Wembley). Nel Torino, invece, schierò un tridente formato da Combin - Meroni - Simoni mentre nel Milan preferiva un gioco formato da due attaccanti di valore più la mezz'ala di supporto, Gianni Rivera. Nereo Rocco era uno che costruiva le sue squadre senza acquisti faraonici ed il suo capolavoro tattico fu nell'estate del 1967 quando tornò ad allenare i rossoneri. Quell'anno, infatti, Rocco costruì un Milan acquistando tre calciatori in netto declino come Kurt Hamrin, Saul Malatrasi, Fabio Cudicini e lanciando in prima squadra un giovane di belle speranze chiamato Pierino Prati. Nel giro di due stagioni vinse uno scudetto, una Coppa delle Coppe, la seconda Coppa dei Campioni vinta contro l'Ajax e la prima Coppa Intercontinentale contro l'Estudiantes. Nereo Rocco un "catenacciaro"?.
Dopo una carriera da calciatore iniziò quella di allenatore nel 1947 guidando la Triestina fino al 1953, salvo una breve parentesi con il Treviso. Esonerato dalla Triestina fu chiamato alla guida del Padova, anno 1953. Al primo anno riuscì nell'impresa di salvare la squadra dalla retrocessione in serie C e l'anno successivo avvenne la promozione in serie A (1954 - 1955). Il primo anno in serie A la squadra si classificò all'ottavo posto, 11a il campionato successivo ed addirittura al terzo posto nella stagione 1957 - 58. Questa la formazione allenata dal Paròn: Pin; Blason, Scagnellato; Pison, Azzini, Moro; Hamrin, Rosa, Brighenti, Mari, Boscolo. Al termine della stagione 1960 - 61 l'arrivo al Milan. L'esordio in panchina avvenne il 18 giugno 1961 in Olympiques Nimes - Milan, Coppa dell'Amicizia. L'anno successivo, stagione 1961 - 62 arrivò la conquista dello scudetto, l'ottavo della storia. La squadra raggiunse livelli si gioco altissimi, 83 goal fatti e 36 subiti, Altafini capocannoniere con 22 reti, 31 punti su 34 nel girone di ritorno. Nel 1962 - 63 al primo tentativo vinse la Coppa dei Campioni a Wembley, battendo il Benfica per 2 a 1 grazie alla doppietta di Altafini. In 9 incontri di Coppa Campioni il Milan realizzò 33 reti. L'anno successivo Nereo Rocco lascia il Milan per approdare al Torino. All'inizio della stagione 1967 - 68 il ritorno al Milan riuscendo a conquistare lo scudetto e la Coppa delle Coppe. Nello stesso anno Nereo Rocco portò al Milan Cudicini, Malatrasi, Hamrin (già avuto nel Padova). Nel 1969 la seconda Coppa dei Campioni, a Madrid, Ajax sconfitto per 4 a 1. La stagione successiva il Paron conquista la Coppa Intercontinentale battendo gli argentini dell'Estudiantes La Plata. La guida del Milan continuò nelle stagioni successive con la conquista di una seconda Coppa delle Coppe e di due Coppe Italia. All'inizio del girone di ritorno del campionato 1973 - 74 l'addio al Milan. Tornerà nel corso della stagione 1975 - 76 come Direttore Tecnico per poi tornare in panchina nel 1977 dopo l'esonero di Marchioro riuscendo a salvare la squadra portandola al decimo posto. Nereo Rocco accompagnò per l'ultima volta il Milan di Felice Colombo a Manchester, nei panni di dirigente, sconfitta per 3 a 0 in Coppa Uefa. Morì il 20 febbraio 1979 a Trieste. Con il Milan ha vinto: 2 scudetti (1961-62 e 1967-68), 2 Coppe dei Campioni (1963 e 1969), 2 Coppe delle Coppe (1967-68 e 1972-73), 4 Coppe Italia (1966-67, 1971-72, 1972-73, 1976-77), 1 Coppa Intercontinentale (1969). Record di presenze con il Milan, 459, di cui 323 come allenatore e 136 come direttore tecnico. Il nuovo stadio di Trieste, inaugurato il 18 ottobre 1992 è stato intitolato al Paron, Nereo Rocco. A Milanello, nel vialetto che porta sia verso il campo esterno che verso il campo rialzato dietro la palestra, c’è la sua statua.
Celebri alcune sue battute rivolte ai giocatori, a cronisti, giornalisti. Ecco alcune delle frasi più celebri.
Durante l'assegnazione delle maglie, "è l'ultima, c'è ancora un mona?" oppure "Tuto quel che se movi su l'erba, daghe. Se xe la bala, pasiensa".
Un giorno spiegando la tattica ad un noto cronista, disse: "Domenica giocheremo così: Cudicini in porta e tutti gli altri fuori...".
Rimprovero a Nestor Combin: "Tasi ti, che ti xe tanto testa de mona che tuti i mesi te perdi sangue del naso".
Dedicato a Nils Liedholm: "Quel mona de Baròn. Con lui me toca sempre parlar italiano".
Ascoltando le dichiarazioni di Giovanni Trapattoni nel dopo-partita: "Maria Vergine, ma quanto monade che dice Giovanin nostro".
Wembley 1963 finale Coppa dei Campioni: "Chi no xe omo, resti sul pulman". E crolla sul sedile.
"Mi te digo cossa far, ma in campo te va ti".
Madrid 1969 finale Coppa dei Campioni, Malatrasi si rivolge a Rocco per la marcatura di Anquilletti su Cruijff: "Signor Rocco, cambi". Lui si volta verso il dottor Monti: "Cossa xe che'l vol? "Dice di cambiare marcatura". "Dighe che s'el cambiassi le mudande".
Lezione tattica: "Scopo del zogo, ostrega, xe de meter el balòn dentro la porta".
Rocco sul difensivismo: "Solo noi femo el catenaccio, i altri fa calcio prudente".
Vinca il migliore, Signor Rocco. " Ciò, speremo de no".
Primi anni sessanta, trasferta del Milan in Francia, un giornalista locale: "Monsieur Rocco, mon ami". Risposta: "Mona a mi??" Mona a ti e anca testa de gran casso".
A Milàn son el comendator Rocco, ma a Trieste resto quel mona del bècher".
Viene nominato Cavaliere della Repubblica: "Ma no i ga altri mone de darghe premi, 'sti italiani?".
Le ultime battute le ha raccontate pochi mesi prima di morire, nell'ultima trasferta del Milan da lui seguita. Eccone alcune: prima di andare all’Old Trafford, vedendo arrivare persone anziane nella hall dell’albergo, Rocco esclama: «Cossa xè, el raduno de la terza età?». (era la festa del Rotary inglese). Visitato dal dottor Monti, detto Ginko, accorso subito al capezzale del malato: «Vara là, son vegnù de Trieste per star in leto e farme tocar de ti, mona de un dotor». «Xè dotor anche lu. Ma non xè medico, el xè laureà in Farmacia. Xè un dotor de suposte» - diceva Nereo del figlio.
Arrigo Sacchi, nato a Fusignano (Ravenna) il 1° aprile 1946. Scarsa esperienza da calciatore, inizia la carriera di allenatore verso la fine degli anni '70 allenando le giovanili del Cesena, poi successivamente Rimini, Fiorentina fino ad arrivare a Parma nel 1985. Guidò la squadra emiliana fino al termine della stagione 1987, togliendosi la soddisfazione di eliminare proprio il Milan in Coppa Italia e facendo innamorare il Presidente Berlusconi per il gioco espresso (25 febbraio ed 8 marzo 1987, Milan - Parma 0 - 1 e Parma - Milan 0 - 0, ottavi di finale). Il suo è un calcio totale, ispirato alla grande Olanda di Cruijff, pressing, possesso palla, tattica del fuorigioco, imporre il proprio gioco sia in casa che in trasferta, cercare sempre di arrivare alla vittoria perseguendo il bel gioco, sono queste le caratteristiche del Milan targato Arrigo Sacchi. Tassotti, Baresi, Maldini, Costacurta, Ancelotti, Van Basten, Evani, Donadoni, Rijkaard, Gullit, sono gli artefici delle vittorie rossonere in Italia, Europa e nel Mondo. L'esordio in panchina avviene il 23 agosto 1987, Coppa Italia, Milan - Bari 5 - 0; quello in campionato è datato 13 settembre 1987, Pisa - Milan 1 - 3. Con il suo arrivo al Milan iniziano una serie di successi a livello europeo e mondiale che faranno dei rossoneri una tra le migliori squadre di tutti i tempi, così come stabilito dalla rivista inglese World Soccer. Al primo anno arriva subito lo scudetto, Milan autore di una grande rimonta nei confronti del Napoli e culminata il 1° maggio 1988 con la vittoria per 3 a 2 al San Paolo di Napoli.
Milan campione d'Italia 1987-88 con 17 vittorie, 11 pareggi e solo 2 sconfitte (1 a tavolino), 43 goal realizzati e 14 subiti. Il debutto in Europa avviene in Coppa Uefa, il 16 settembre 1987 in Spagna, Gijon, Sporting Gijon - Milan 1 - 0, la sua fortuna però fu la Coppa dei Campioni l'anno successivo, in cui debuttò il 7 settembre 1988 a Sofia, Vitocha Sofia - Milan 0 - 2. Al secondo anno conquista la Supercoppa Italiana, Coppa dei Campioni, finale a Barcellona il 24 maggio contro la Steaua, vittoria per 4 a 0 davanti ad uno stadio interamente rossonero. Nella stagione 1989 - 90 il suo Milan arrivò ad un passo dal Grande Slam, riuscendo a vincere Coppa dei Campioni, Coppa Intercontinentale e Supercoppa Europea. Anche nell'anno successivo riuscì a conquistare sia la Coppa Intercontinentale che la Supercoppa Europea. La sua ultima gara sulla panchina rossonera fu il 26 maggio 1991 in Milan - Parma 0 - 0. Con il Milan in totale ha vinto 1 scudetto (1987 - 88), 2 Coppe dei Campioni (1989 e 1990), 2 Coppe Intercontinentali (1989 e 1990), 2 Supercoppe Europee (1989 e 1990), 1 Supercoppa Italiana (1988). In totale le panchine rossonere sono 220 in complessivamente 5 stagioni. Arrigo Sacchi ritornerà al Milan nel corso della stagione 1996 - 97 per cercare di risollevare una situazione difficile dopo la breve esperienza di Tabarez alla guida dei rossoneri. Terminata la carriera in rossonero, inizia ad allenare la Nazionale Italiana, dal 1991 al 1996, arrivando secondo al Mondiale negli USA nel 1994. Le ultime esperienze da allenatore furono brevi, prima in Spagna alla guida dell'Atletico Madrid e poi in Italia alla guida del Parma. Terminata definitivamente la carriera di allenatore inizia quella di dirigente, ancora una volta partendo dalla sua Parma, stagione 2001 e vi rimase fino al 2004 per poi passare al Real Madrid. A partire dal 4 agosto del 2010 è Coordinatore tecnico delle Nazionali giovanili, dalla Under 21 alla Under 16; tale nomina ha validità due anni. Alterna la sua professione a molte ospitate in televisione e scrivendo una rubrica settimanale su "La Gazzetta dello Sport".
FABIO CAPELLO, "FABIO MASSIMO"
Fabio Capello è nato il 18 giugno del 1946 a Pieris, provincia di Gorizia. Inizia la carriera di calciatore nel 1962 trasferendosi alla Spal, due anni nelle giovanili e poi l'esordio in prima squadra il 29 marzo 1964 in Sampdoria - Spal 3 - 1. Nel 1967 viene acquistato dalla Roma di Helenio Herrera, tre stagioni nella capitale ed una Coppa Italia conquistata. Successivamente si trasferisce alla Juventus, sei anni a Torino e tre scudetti in bacheca. Nel 1976 il trasferimento al Milan, esordio il 29 agosto 1976 in Milan - Catania 2 - 0, gara di Coppa Italia. Prima rete in rossonero il 3 ottobre 1976 in campionato, prima gara del girone di andata, Milan - Perugia 2 - 1. Complessivamente in rossonero disputa 87 partite e realizza 9 reti, vince uno scudetto, quello della Stella ed una Coppa Italia. Lascia il Milan ed il calcio nel 1980. Inizia la carriera di allenatore con le giovanili del Milan ottenendo una vittoria in Coppa Italia nel 1985; nella stagione 1986 - 87 subentra a Liedholm nelle ultime sei giornate portando i rossoneri allo spareggio vincente contro la Sampdoria per un posto in Coppa Uefa. Terminata questa breve parentesi in panchina si dedica alla Polisportiva Mediolanum. Nel 1991 viene chiamato a sostituire Arrigo Sacchi passato alla guida della Nazionale; tra lo scetticismo di molti (soprannominato erroneamente yesman) porta i rossoneri a vincere quattro scudetti in cinque stagioni, tre consecutivi e stabilisce il record di imbattibilità con 58 risultati utili consecutivi.
Scudetto nel 1991 - 92, 1992 - 93, 1993 - 94, 1995 - 96, una Champions League nel 1994, una Supercoppa Europea nel 1995, tre Supercoppe Italiane. Al termine della stagione 1996 lascia il Milan e passa al Real Madrid del Presidente Sanz; al termine della stagione riporta il titolo in casa del Madrid, è il suo quinto scudetto nelle ultime sei stagioni. Dopo una parentesi di nuovo in rossonero, stagione 1997 - 98 ma deludente e culminata con un undicesimo posto in classifica, nel 1999 viene chiamato da Sensi alla guida della Roma. Un anno di transizione e nel 2000 - 2001 arriva lo scudetto nella capitale e successivamente la Supercoppa Italiana. Lascia la Roma nel 2004 per passare alla Juventus con cui conquista altri due scudetti revocati poi a causa di "calciopoli". Nel 2006 ritorna al Real Madrid con cui riesce nuovamente a vincere il campionato all'ultima giornata con la vittoria sul Maiorca. Il 14 dicembre 2007 diventa il nuovo allenatore dell'Inghilterra con cui esordisce il 6 febbraio a Wembley, vittoria per 2 a 1 contro la Svizzera. Grazie a nove vittorie in dieci partite l'Inghilterra si qualifica per i Mondiali 2010 in cui però verrà eliminata negli ottavi di finale dalla Germania perdendo per 4 a 1. Nonostante il rinnovo contrattuale e la qualificazione agli europei 2012, Fabio Capello lascia la nazionale inglese il giorno 8 febbraio 2012 in polemica con la federazione inglese togliere la fascia di capitano a Terry a seguito di accuse di razzismo rivolte al giocatore Ferdinand, scelta criticata da Capello nel corso di una trasmissione televisiva. Dopo gli Europei 2012, esattamente il 19 luglio, diventa il nuovo ct della Russia.
CARLO ANCELOTTI, "PREFERISCO LA COPPA"
Carlo Ancelotti è nato a Reggiolo (Reggio Emilia) il 10 giugno 1959. Nel 1976 - 77 inizia la carriera da calciatore nelle file del Parma, in totale 55 partite e 13 goal, poi nel 1979 Nils Liedholm lo porta alla Roma. Il suo esordio in Serie A avviene il 16 settembre 1979 in Roma - Milan 0 - 0. Nella Roma rimane per 8 anni, fino al 1987 vincendo 1 scudetto (1982 - 83), 4 Coppe Italia (1979 - 80, 1980 - 81, 1983 - 84, 1985 - 86. Nell'estate del 1987 passa al Milan e vi rimane fino a fine carriera, a soli 33 anni (1992). L'esordio in maglia rossonera avviene il 23 agosto 1987, in Coppa Italia, Milan - Bari 5 - 0. Con il Milan ha vinto: 2 scudetti (1987 - 88, 1991 - 92), 2 Coppe dei Campioni (1989, 1990), 2 Supercoppe Europee (1989, 1990), 2 Coppe Intercontinentali (1989, 1990), 1 Supercoppa Italiana (1988). Ha disputato 160 partite realizzando 11 reti, 10 in campionato ed una indimenticabile il 19 aprile 1989 a San Siro, semifinale di ritorno di Coppa dei Campioni contro il Real Madrid, vittoria per 5 a 0. La prima rete in maglia rossonera è datata 17 gennaio 1988, Milan - Como 5 - 0, goal al minuto 73. L'ultima rete in rossonero risale al 17 maggio 1992, Milan - Verona 4 - 0, doppietta di Carlo. In nazionale ha disputato 26 partite segnando una rete. Terminata la carriera da calciatore inizia quella di allenatore. Tra il 1992 ed il 1995 è il vice di Arrigo Sacchi nella Nazionale Italiana. Nel 1995 passa alla Reggiana, conquistando subito la promozione in Serie A. Nel 1996 viene ingaggiato dal Parma rimanendovi per 3 anni, con 2 secondi posti ed un quinto posto nell'ultima stagione.
Nel febbraio 1999 passa alla Juventus per sostituire Marcello Lippi e conquistando 144 punti in due campionati. Il 5 novembre 2001 viene chiamato dal Milan per sostituire Terim e riesce a raggiungere il quarto posto e la qualificazione ai preliminari di Champions League. Con il Milan ha vinto praticamente tutto: 1 scudetto (2003 - 04), 2 Coppe dei Campioni (2003, 2007), 1 Mondiale per Club (2007), 2 Supercoppe Europee (2003, 2007), 1 Supercoppa Italiana (2004), 1 Coppa Italia (2002 - 03). E' stato nominato allenatore dell'anno World Soccer nel 2003, allenatore dell'anno nel 2007 dall' Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (IFFHS). E' il secondo allenatore con più presenze nella storia del Milan, è secondo solo a Nereo Rocco. Ha vinto sia da calciatore che da allenatore la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale. Lascia il Milan al termine della stagione 2008 - 2009 portando la squadra al terzo posto e quindi qualificata alla Champions League. Si trasferisce in Inghilterra alla guida del Chelsea. Con il Chelsea vince subito la Premier League, FA Cup e la Community Shield. Lascia il club londinese al termine della stagione 2010 - 2011. Nel frattempo diventa opinionista SKY. A gennaio 2012 diventa il nuovo allenatore del Paris S.Germain. Nel 2013 vince il campionato francese. Nell'estate 2013 lascia il Paris S.Germain e diventa il nuovo allenatore del Real Madrid. Nell'estate del 2018 diventa il nuovo allenatore del Napoli. Il 21 dicembre 2019 firma un contratto con l'Everton. Il primo giugno 2021 dopo sei anni torna al Real Madrid, vince la Supercoppa di Spagna, il 30 aprile 2022 vince il campionato diventando l'unico allenatore nella storia del calcio ad aver vinto il titolo nei cinque principali campionati europei (Serie A, Premier League, Bundesliga, Ligue 1 e Primera División). Il 28 maggio 2022 battendo il Liverpool per 1 a 0 vince la sua quarta Coppa dei Campioni da allenatore, due con il Milan e due con il Real Madrid, sei in totale tra giocatore ed allenatore.
ANCELOTTI ALLENATORE IN ROSSONERO
Esordio in panchina il 13 novembre 2001 a San Siro, Coppa Italia, Milan - Perugia 3 - 0.
Esordio in campionato il 18 novembre 2001 a San Siro, Milan - Piacenza 0 - 0.
Ultima partita in panchina il 31 maggio 2008 Serie A Fiorentina - Milan 0 - 2.
I numeri:
420 partite, 238 vittorie, 101 pareggi, 81 sconfitte; 282 partite in campionato; 77 in Coppa dei Campioni; 15 in Coppa Uefa; 2 in Supercoppa Europea; 2 in Supercoppa Italiana; 37 in Coppa Italia;
3 in coppa intercontinentale;
- 39 al record di Nereo Rocco